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Una giovane studentessa di filosofia fa amicizia all’Università di Napoli con colleghe cervinaresi. Viene a trovarle nella ridente cittadina irpina, prima di rado, poi sempre più spesso. Ne visita le strade, le piazze, gli antichi palazzi. In una domenica di primavera, quando ancora gli arbusti non l’hanno circondato così da renderlo inaccessibile, si arrampica fino al rudere del castello medievale. Amante del forestiero e dal forestier amata, Cervinara le piace al punto da iniziare ricerche storiche e da eleggerlo a paese adottivo.

Qualche anno più tardi, decide di raccogliere i suoi scritti in un libro e pubblica la sua fatica dedicandola alla dolce amica cervinarese, che nel frattempo é prematuramente scomparsa.

Raccontata così, potrebbe sembrare una favola romantica; è, invece, quello che è successo a Lucia Gangale di Pago Veiano, Sannio beneventano.
Lucia Gangale collabora con Realtà sannita e dirige Reportages, periodico della stessa casa editrice, che ha pubblicato il suo ultimo libro “Cervinara, Immagini tra canto e memorie”. 

Laureata in filosofia, giornalista pubblicista e appassionata di storia locale, aveva già pubblicato un saggio sul suo paese, “Pago Veiano, antica terra del Sannio”, e realizzato un sito su Cervinara: www.cervinaracity.it.
Libro positivo”, ha scritto nella presentazione Giovanni Fuccio, direttore del quindicinale beneventano, perché di Cervinara descrive le bellezze artistiche e naturali dalle quali si può ripartire per pensare ad una prospettiva di sviluppo e frenare il massiccio esodo dei più giovani.

Libro positivo perché Lucia Gangale, volgendo lo sguardo al passato, quasi per esorcizzare un presente incerto, confuso e certo non esaltante, e fondendo mirabilmente storia e poesia, fa di Cervinara un paese dell’anima. Evita, così, pietosamente, di soffermarsi sul lento declino, sull’inesorabile degrado, sullo scempio urbanistico che hanno segnato la cittadina negli ultimi trent’anni. Come chiamare altrimenti gli abbattimenti ingiustificati del palazzo scolastico in stile liberty che si trovava nella Villa comunale e del complesso della chiesa del Carmelo?Uno dei più belli paesi della Valle caudina e della verde Irpinia ha trovato il suo splendido cantore: Lucia Gangale” scrive l’entusiasta sindaco Franco Cioffi nella prefazione.
Un libro, un po’ saggio, un po’ guida storica, ricco di riferimenti bibliografici, che ripercorre in agile sintesi le vicende politiche del secolo appena trascorso, si sofferma sulle tradizioni religiose, gli usi e i costumi, fornisce notizie storiche su palazzi, antiche chiese, edifici storici.
Scorrono in rapida rassegna don Pasquale Clemente e il barone De Bellis e altri personaggi che hanno fatto la storia della cittadina.
Qua e là compare qualche poesia della stessa autrice ispirata dalla bellezza e suggestione dei luoghi: una, in particolare, dedicata all’indimenticabile amica dal nome dolce e i tratti gentili.
Un libro di "passeggiate cervinaresi", completo, con un buon corredo fotografico, quasi una guida turistica, da leggere tutto d’un fiato.

Massimo Zullo